martedì 13 novembre 2012


Notes from Sean:

La settimana scorsa è venuta una rappresentante dall'università Colby-Sawyer College, un istituto privato situato in un piccolo paese della New Hampshire.

Il campus è bellissimo, infatti, vi incoraggio a fare il VIRTUAL TOUR per rendervene conto!!

La Kate Newick, che è un responsabile ammissioni delle università, ha dato molte interessanti sulla Colby-Sawyer, i vari indirizzi che lo studente può seguire e quali sono le sue specialità.

Per le ammissioni sono richieste i seguenti requisti:

* L'estratto dei voti dei primi quattro anni di liceo, con una media paragonabile un "B", ovvero una media dell'OTTO

* Un "Statement of Purpose" redatto in inglese. Una pagina e mezzo in cui lo studente parla di se e spiega le sue motivazioni.

* Una certificazione qualsiasi che attesta un livello minimo di inglese pari al B2 (ISE II della Trinity College of London, IELTS 5.5, TOEFL 173).

La richiesta può essere effettuata online presso il seguente LINK.

La richiesta è gratuita e non impegnativo.

In caso di esito positivi, lo studente può richiedere una borsa di studio (SCHOLARSHIP) nonché un abbattimento costi per esigenze finanziarie (FINANCIAL AID).

Alla fine è possibile che i costi scendono notevolmente, al punto che sono paragonabili al costo che una famiglia potrebbe sostenere per mandare un figlio fare gli studi in una città italiana come Roma o Torino.

Cari genitori, iniziate a pensarci! L'università americana offre tanto, e ci sono delle buone possibilità per studenti di merito ad ottenere finanziamenti importanti per questo tipo di studio!

Ho preparato una breve sintesi delle differenze tra università americane e quelle italiane...Quella italiana è buona ma lo studio negli USA rappresenta una bella opportunità!!!



Differenze tra l’Università americana e quella italiana:

UNIVERSITA’ AMERICANE
UNIVERSITA’ ITALIANE
Quando iniziano?

Inizia dopo il 12º anno di scuola (il liceo americano dura 4 anni anziché 5)


Inizia dopo il 13º anno di scuola
Come si accede?

Bisogna fare “Application” (una richiesta di accesso), che può essere accolta o respinta a discrezione dell’università. Infatti, e’ normale per gli studenti americani fare l’Application a varie università per essere sicuri di essere accettati ad almeno una o due. C’è sempre il “First choice”, “Second choice,” ecc.

Criteri per l’accettazione
dell’ “APPLICATION”:
* La media dei voti riportati al liceo
* 1, 2 o 3 saggi autobiografici e/o tematici scritti dagli alunni
* attività extra-scolastiche (sport, volontariato, musica, ecc.)

In teoria è aperta a tutti i diplomati.
Soltanto alcune facoltà sono a numero chiuso e richiedono un test di ammissione.

Qual e’ il programma di studio?

* Sono due anni di studi generali + due anni di specializzazione

* E’ mirato all’acquisizione di “soft skills”, vale a dire capacità trasversali, come la matematica; “writing skills” (abilità di comporre in inglese), alfabetizzazione informatica, “critical thinking skills” (pensiero critico/analitico),  capacità comunicative

* Le lezioni in aula includono libera discussione.


* I corsi e i relativi esami richiedono un alto livello di specializzazione, sin dagli inizi.

* La specializzazione è strettamente legata all’ambito lavorativo a cui si aspira lavorare dopo la laurea.

* Capacità orale: si richiede la comprensione di una vasta gamma d’informazioni che, in un secondo momento, lo studente dovrà riassumere e analizzare durante un esame finale.

* Lo studente americano che ha studiato un determinato argomento, dirà: “Ho seguito un corso” mentre la controparte italiana dirà: “Ho dato un esame…”

* Al termine degli studi lo studente italiano SAPRA’ più cose, ma lo studente americano SAPRA’ PENSARE di più.

Altre osservazioni sulle università americane:

* Tipicamente gli studenti abitano all’interno di un “campus”, dotato di mensa, dormitori, sala computer, biblioteche aperte fino a tardi e aree comuni dove gli studenti si incontrano per studiare e/o socializzare.

Un vocabolo comune nella lingua inglese è “THE QUAD”, ossia l’area in cemento o prato inglese circondata dai dormitori, che funge da luogo d’incontro per gli studenti.

* C’è un forte senso di comunità!

Il CAMPUS è un insieme di cittadini con un’identità comune, rafforzata da attività ed eventi vari. C’e’ anche la possibilità di far parte di associazioni, quali il “Chess Club”, il “Cooking Club,” il “Biology Majors Club”, ecc.

Dopo l’università’ i laureati rimangono in contatto tra loro tramite l’associazione dedicata agli ex-alunni. Questa rete di conoscenza e’ spesso utile per la carriera lavorativa poiché gli “alunni” si sentono solidali tra di loro e si danno volentieri una mano nel trovare lavoro, punti di appoggio, consigli.

* Il percorso universitario è di 4 ANNI e NON di più. Ci sono pochissimi “fuori-corso” perché il carico di lavoro è ben distribuito durante gli anni. E’ impegnativo, ma anziché esserci un esame finale per ogni materia, ogni materia ha diversi “research papers”, “compositions”, “quizzes” e “final exams” spalmati nell’anno, quindi la valutazione dello studente è fatta su vari fronti ed è più continua. Lo studente americano deve essere meno preparato alla fine del corso, ma deve essere MOLTO COSTANTE nello studio per ottenere un buon voto!!!

* Le classi sono tendenzialmente più piccole di quelle italiane e i professori hanno delle ore di ricevimento, che rispettano rigorosamente. Il percorso di studio non è uguale per tutti e per questo esistono i “counselors” che guidano lo studente nella scelta delle materie.

* Nella maggior parte dei casi c’è anche un ufficio dedicato alla “Career Counseling”, che offre informazioni che possono aiutare lo studente nella scelta della propria carriera lavorativa.

* Il costo delle università americane è molto più alto rispetto a quello delle università europee.

In media le spese sono divise nel seguente modo:


Università pubblica
Università privata
Tasse universitarie
$ 8.244,00 (6,376.96 EUR)
$ 28,500 (22,045.54 EUR)
Vito e alloggio
$ 13.203 (10,212.10 EUR)
$ 13.704 (10,615.10 EUR)
Costo totale (in media)
$ 21.447,00 (16587,00 EUR)
$ 42.204,00 (32.640,79 EUR)




venerdì 9 novembre 2012

Le 7 lingue straniere piu' utili nel lavoro (per gli italiani!)

Naturalmente dopo l'inglese... 

Parlare una o più lingue straniere è diventata una delle competenze fondamentali nel mondo del lavoro. L’inglese, sebbene sia divenuta oramai una sorta di lingua franca parlata in tutto il mondo, spesso non basta per comunicare in tutti i contesti lavorativi (soprattutto in settori come il turismo o il commercio internazionale). Ma inglese a parte, quali sono le lingue straniere più utili per trovare lavoro per noi italiani? 


 1. IL FRANCESE 

La lingua francese è di sicuro tra le 15 lingue più parlate nel mondo. Sono moltissimi i francofoni nel mondo (circa 68 milioni) ed il francese è parlato oltre che in Francia in ben 60 paesi tra cui Canada, Belgio, Svizzera, Algeria, Marocco, Senegal, Congo. È, inoltre, une delle lingue ufficiali dell’Unione Europea e da sempre mantiene il suo peso nelle istituzioni internazionali e nei contesti diplomatici. Per gli italiani conoscere il francese può rivelarsi una grande vantaggio:la Francia, oltre ad essere un paese confinante, è il secondo importatore di prodotti italiani, nonche’ un paese-chiave per le nostre importazioni Esistono, quindi, migliaia di aziende italiane che lavorano con la Francia e viceversa, rendendo molto richiesta la conoscenza del francese, soprattutto perché tra i francesi la conoscenza dell’inglese non va data per scontata. 

2. IL TEDESCO 

La Germania è il nostro primo partner commerciale. Sebbene non sia un paese confinante con l’Italia, non bisogna dimenticare i numerosi scambi con la vicina Austria e la Svizzera. Il tedesco è parlato da circa 90 milioni di persone nel mondo ed è la lingua madre più diffusa in Europa. Non e’ al primo posto dell classifica perché in Germania l’inglese è molto diffuso ed è più facile entrare in contatto con partner tedeschi senza conoscerne la lingua. 

3. IL CINESE 

Che lo si voglia o meno, dobbiamo fare i conti con il gigante della Cina che di anno in anno consolida la sua enorme crescita e il suo statuto di super potenza economica. Il cinese è, inoltre, la lingua più parlata al mondo per numero di madrelingua: sembra chiaro quanto è importante e sarà importante conoscere questo idioma, purtroppo molto difficile per noi italiani. Sarebbe meglio prendere seriamente in considerazione l’idea di studiare cinese perché già adesso costituisce un prezioso bigliettino da visita in molti settori. 

4. LO SPAGNOLO 

Parlato in 44 paesi da circa 329 milioni di nativi, lo spagnolo è una lingua fondamentale per tutti i paesi del mondo ma soprattutto per gli italiani, vista la vicinanza geografica della Spagna e il numero degli scambi economici tra le due nazioni. 



5. IL RUSSO 

La lingua russa è molto importante per i nostri scambi economici, soprattutto dal punto di vista delle importazioni.La Russia resta una grandissima potenza economica e quindi parlare russo può aiutare moltissimo soprattutto perché l’inglese non è diffuso in tutte le regioni e in tutte le fasce di età. Per finire, il russo è parlato da 144 milioni di madrelingua ed è tra le prime dieci lingue più diffuse nel mondo; potrebbe quindi risultare una scelta molto indovinata per affermarsi nel mondo del lavoro. 

6. L'ARABO 

L’arabo e’ considerato meno importante in questa classifica perché dal punto di vista dei nostri scambi economici resta meno presente. La diffusione dell’arabo la rendono, tuttavia, una lingua molto importante : 3a lingua più diffusa con 221 milioni di madrelingua sparsi tra 57 paesi nel mondo. Studiare per diventare traduttore può essere un’ottima idea ma anche lavorando in settori come il giornalismo e il turismo la lingua araba potrebbe rivelarsi preziosissima. 

7. IL GIAPPONESE 

Sebbene negli ultimi anni sia stato offuscato dalla Cina in termini si sviluppo economico, il Giappone rimane uno delle grandi potenze mondiali. Il giapponese è parlato da 122 milioni di madrelingua e resta quindi una delle lingue più diffuse nel mondo. Per noi italiani l’interesse dal punto di vista commerciale è meno rilevante rispetto ad altri paesi ma per chi voglia lavorare nel turismo, il giapponese resta una scelta di sicuro interesse perché i nipponici sono tra i principali visitatori del Bel Paese. 

Tratto dal sito Mosalingua.com